Dal 21 novembre 2025, sarà in libreria un nuovo titolo nella nostra collana Romanzi, il n. 19: “Tecniche miste di trasformazione”, l’esordio di Matteo Auciello.

Questo romanzo è un «misto di storia e d’invenzione». Il secondo ingrediente prevale di gran lunga sul primo, che pure ha richiesto un lavoro di documentazione sulle vicende del terrorismo in Italia, con particolare riguardo agli anni Settanta: lotta armata e psicoanalisi, entrambe “tecniche di trasformazione”...

Proponiamo un passaggio estrapolato da un’intervista all’autore che pubblicheremo nei prossimi giorni:

:: Cosa ti ha spinto a scrivere “Tecniche miste di trasformazione”? Quali sono i temi che tratti? Ci racconti di questa tua opera in prosa a partire dal titolo?

🎤 Sono partito da un’immagine, uno psicoanalista raggiunge a piedi il suo studio accompagnato dalla nube dei pensieri, nell’atmosfera opprimente degli Anni di Piombo. Mi interessava osservare il protagonista, un uomo introspettivo e analitico, a contatto con la violenza della lotta armata. Non sapevo molto altro, la struttura è cresciuta liberamente intorno alle azioni dei personaggi. La psicoanalisi e la lotta armata, unite dall’irrazionalità del desiderio, sono i due temi fondamentali che mettono in moto i personaggi. Osservando il tutto, ho scoperto che tra le due esperienze c’è un’analogia nascosta: indipendentemente dagli aspetti giudiziari, su cui non mi pronuncio perché la mia è un’operazione artistica e non un saggio storico o politico, entrambe mirano a realizzare una promessa di rivoluzione (una vita libera dalla nevrosi, una società senza ingiustizie), sono insomma “tecniche di trasformazione”, come dice il titolo della sezione centrale del romanzo, poi finito in copertina grazie a un felice suggerimento dell’editore.


Alcune parole chiave: anni Settanta, terrorismo, lotta armata, ideologie, scontri, relazioni, amicizie, dipendenze, infiltrazioni, psicoanalisi, militanza, desiderio, introspezione, ironia.

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