XXIV CONCORSO
"GUIDO GOZZANO"
DOMENICA 22 OTTOBRE 2023

PREMIO ALLA MEMORIA AD ALBERTO TONI CON IL LIBRO “TEMPO D’OPERA”

Motivazione scritta da Giancarlo Pontiggia

Alberto Toni, romano, nato nel 1954 e scomparso nell’aprile di quattro anni fa, è stata una delle figure più appartate e autentiche della nostra poesia.
Dalla prima raccolta, La chiara immagine, apparsa nel 19871 all’ultimo libro, uscito postumo l’anno scorso con il titolo Tempo d’opera, Alberto è rimasto sempre fedele a una poesia di lumi e di tremori, "chiara" appunto, cioè limpida, capace di dialogare apertamente con i suoi lettori, eppure complessa nella sua sostanza esistenziale e drammatica, e ricca di aperture ai fatti della cronaca e della storia.
Alberto Toni era un poeta lirico che pure sentiva - con ardore, con intensità - l’esigenza di una parola civile: lo sentiva per una sorta di moralità interiore, prima ancora che politica.
E ha ragione Roberto Deidier, affettuoso e profondo prefatore dell’ultima raccolta, a sottolineare che Alberto si volgeva spesso, nella sua poesia, al passato, non per «ritrovarvi macerie, ma semi».
È per questo che oggi lo ricordiamo come un poeta che non ha mai smesso di amare la vita, l’arte, la poesia, di guardare a un cielo, di sondare il mistero del vivere, e insieme di credere nelle utopie che rendono migliore l’uomo, anche di fronte ai peggiori presagi.
E vogliamo ricordarlo, oggi, con questa breve poesia tratta dal suo ultimo libro, e ispirata all’opera dell’artista Giulio Paolini:

Si dichiarava da sola. Era l’immagine già vista,
o solo immaginata in sogno: calchi, gessi?
Tu prendila come l’idea stessa del tempo,
come la classica armonia che tutto guida,
un riflesso nel guardarsi. Da lontano,
o sembrano accostarsi in un mite chiarore.

Lo spazio è limitato come il tempo.
Tremavo, o al solo avvicinarmi mi rispecchiavo.
«Ci ritroveremo?»
«Sì».
«Con le stesse cose di sempre?»
«Sì, con le stesse cose di sempre».


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