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Notizie » L’editore intervista l’autore: Roberto Maggiani

Intervista [Libri] 17/03/2024 12:00:00

:: Ciao Roberto, “Poscienza” è la tua nuova raccolta di poesie, pubblicata a distanza di sei anni dalla precedente, “Angoli interni”, Passigli Editori. Qualcuno si sarà forse dimenticato di te in veste di poeta? Potresti presentarti ai lettori?

🎤 Sì, è probabile che qualcuno si sia dimenticato di me in veste di poeta. Ma più che di poeta direi in veste di ricercatore in versi. Sono più uno scienziato che un poeta ma i versi, in qualche modo, mi aiutano a riflettere sull’esistenza, di cui il mondo naturale, con le sue leggi fisiche e matematiche, è solo una parte, una parte del tutto. Mi piace intersecare tra di loro le dimensioni del sentire e del pensare, a partire proprio da suggestioni di carattere scientifico. Ben si addice alla mia raccolta, e forse la descrive, la seguente frase: “Ripercussioni scientifiche nel quotidiano poetico”. Mi è stata suggerita da Giuliano Brenna quando gli ho chiesto di aiutarmi a trovare una frase che potesse esprimere (riassumere?) il mio libro. Altro di me non c’è bisogno di sapere, in ogni caso on line c’è l’“altro” necessario a soddisfare le eventuali curiosità.

:: Hai fatto studi scientifici, perché scrivere in versi? La tua formazione scientifica ha contribuito allo sviluppo delle tue poesie? Se sì, come?

🎤 Continuo quanto ho già brevemente esposto rispondendo alla domanda precedente. Ho studiato Fisica perché è una disciplina fantastica che mi appassiona da sempre, e quando dico fantastica intendo dire proprio fantastica nel senso di forza immaginativa scaturente dalla fantasia. Per creare modelli e teorie del mondo usando la logica e la matematica, e riuscire a crearle così precise da fare previsioni che in alcuni casi rasentano la capacità di prevedere il futuro, non richiede forse uno sforzo notevole della fantasia? Molti scienziati si sono spinti in territori inesplorati solo grazie alla loro capacità immaginativa sostenuti dal lumino della matematica. La fisica contemporanea, a partire dagli inizi del Novecento, ha dovuto ricorrere, oltre all’immancabile intelligenza, a un notevole sforzo di fantasia per interpretare alcuni fenomeni e proporre teorie funzionanti che potessero renderne conto, e ciò ha significato comprendere la struttura del mondo nell’infinitamente piccolo (vedi la Fisica quantistica) o nell’infinitamente grande (vedi la Cosmologia). Non c’è scampo, chi vuole fare il fisico deve avere una buona dose di fantasia a disposizione. E penso che la Fisica stia alla scienza così come la Poesia sta alla letteratura. Fisica e Poesia, sono due strumenti necessari allo sviluppo della conoscenza e del pensiero umano; due strumenti necessari all’evoluzione del genere umano. Non so se ho risposto, in ogni caso, non vedo distinzione, nella mia passione per la ricerca, quando studio una teoria fisica e intuisco la sua portata nella comprensione del mondo o quando leggo una poesia e intuisco la sua ampiezza nel cuore e, ancora, nell’intelligenza.

:: Quali sono i tuoi autori di riferimento e le tue letture preferite, quelle che in qualche modo possono avere influenzato la tua scrittura in versi?

🎤 Cito dei nomi di poeti: indubbiamente la fiorentina Mariella Bettarini, la portoghese Sophia de Mello Breyner Andresen, la mia amata Patrizia Cavalli, il primo Valerio Magrelli, il tedesco Novalis, l’americana Emily Dickinson, i francesi Charles Baudelaire e Arthur Rimbaud, la polacca Wisława Szymborska e anche, seppure in minima parte, la giovane Federica Gullotta; poi gli stranoti Penna, Montale e Leopardi, forse qualcosa di Clemente Rebora e Pascoli. Questi sono alcuni di coloro che nel corso del tempo, a partire dal 1996, fino a oggi, hanno influenzato la mia scrittura, nel senso che mi hanno ispirato.

:: Ci spieghi il titolo “Poscienza”?

🎤 Facile: Poesia + Scienza = Poscienza. In verità nel libro, nella parte finale, facendo ricorso alla teoria degli insiemi, applicata alle parole “poesia” e “scienza”, spiego meglio come nasce questo neologismo, dal quale scaturisce anche “poscienzìa” (sulla copertina del libro, per definire il genere di scrittura, non c’è scritto “Poesia” ma “Poscienzìa”). Se guardate la copertina vedrete salire dal fondo di un lago (o forse semplicemente appaiono nel nostro mondo reale senza venire da un sopra o da un sotto) delle bolle che contengono lettere e si intersecano a formare nuove parole. C’è un luogo in cui tutto avviene e poi di quel tutto ogni tanto ci arriva qualche suggestione, altrimenti impazziremmo se ne avessimo l’accesso diretto e totale. Ma a tal proposito non dico nulla di nuovo, hanno già detto tutto gli antichi e alcuni illuminati moderni.

:: Quali sono i gangli emotivi, gli snodi logici che caratterizzano questa tua nuova pubblicazione in versi?

🎤 Gli snodi logici sono esattamente i titoli delle sezioni, che qui riporto: “Di universo in frasca”, “Punto panoramico”, “Amicizia”, “Carrara”, “Poscienzate”, “Postfazione|Nota”. Per quanto riguarda i gangli emotivi, a ognuno il proprio, non voglio influenzare il lettore. Dico solo che non mi sono abbandonato impunemente all’emotività bensì ho seguito un sentimento ma ben calibrato dalla ragione. Non amo le smancerie.

:: Cosa ti ha spinto a scrivere le poesie raccolte in “Poscienza”? Sono poesie che hai scritto in un tempo breve o dilatato? Ci racconti la sua genesi?

🎤 Non so di preciso cosa mi spinge a scrivere. Lo faccio rispondendo a una necessità. Farlo mi diverte, mi rasserena, mi completa. Le poesie qui raccolte sono state scritte nel corso di un tempo molto lungo, a partire dal 2015, fino al 2024 incluso; forse alcune anche da prima, derivando dallo smembramento di raccolte precedenti che non mi soddisfacevano dal punto di vista della tenuta. Ho preso le poesie che ho ritenuto più solide e le ho reindirizzate in questa raccolta. Altre le ho scritte appositamente. Ma in generale mi capita che nel corso di un periodo della mia vita bussi alla porta di casa un pensiero, anzi, un corpo organico di pensieri, solitamente lo accolgo e rimane con me a lungo; nella convivenza mi vengono idee e spunti che annoto, alcune di queste annotazioni poi si sviluppano in poesie vere e proprie, altre in semplici riflessioni che rimangono inutilizzate. Poi, a un certo punto, l’ospite se ne va, sparisce, e rimango con idee che cerco di riordinare e spunti che cerco di sviluppare. Per fare tutto questo mi ci sono voluti circa due anni. Lavoro molto sui testi. Mi capita di correggere sempre qualcosa a ogni rilettura. Anche a libro stampato mi è capitato di voler correggere qualcosa, ma con questo, “Poscienza”, penso di essere arrivato a una forma passabile che mi soddisfi, forse se lo rileggessi non modificherei più nulla, ma non lo so. Sono molto severo con me stesso, alcune volte leggo testi scritti da me e mi vergogno e spero che nessuno se ne ricordi; di più, spero che nessuno li abbia letti. Ad ogni modo, questa raccolta accoglie in sé stessa tre o quattro testi scritti direttamente dentro al libro ma poi letti e riletti e cesellati.

:: Ci parli dello stile che hai adottato nella scrittura? La reputi una lettura “facile” o “difficile”, a quale tipo di lettori potrebbe essere consigliato “Poscienza”?

🎤 Mah. Non saprei, secondo me è facile. Ma qualcuno potrebbe rimanere spaesato dai simboli e dai segni che adotto all’interno del testo. Ho voluto insufflare nella raccolta la stessa aria che si può respirare in un testo scientifico, cioè ci sono simboli, e anche parole, alcuni realmente utilizzati nella matematica, altri inventati. Il testo si può leggere senza conoscere i simboli, non è necessario leggerli, tutto fila liscio ugualmente; tuttavia, in alcuni passaggi si possono leggere, chi li conosce può farlo. In questo senso è un libro modulare. Alcuni che lo hanno letto in anteprima, perché avevo bisogno di un parere oggettivo sulla sua pubblicabilità, mi hanno detto che lo hanno trovato anche divertente; certamente c’è molta ironia. Cerco di prendermi in giro e di prendere in giro alcuni sistemi di pensiero e alcune prassi. Ma c’è anche molta serietà. Uso il pensiero scientifico, il suo linguaggio, oltre che la sua lingua, come metafora della vita ma anche per veicolare a modo mio la mia visione delle cose. Per penetrare nel mistero del mondo e farlo anche con il veicolo della scienza; offro ai lettori questo, il veicolo della scienza. Il libro forse va bene per tutti coloro che vogliano divertirsi e riflettere.

:: Cosa può convincere un lettore incerto a leggere “Poscienza”?

🎤 Nulla. I lettori sono tremendi, nulla li convince, hai voglia di circuirli, se decidono di non leggerti non ti leggono, punto e basta. Neppure gli amici ti leggono, se non gli va. Personalmente preferisco chi mi dice: “Non ti leggo!”, anziché quelli che ti fanno intendere che sono interessati a leggerti ma in verità il farlo proprio non li sfiora. La lettura è un fatto troppo personale. Se qualcuno deciderà di leggermi mi farà senz’altro piacere, avrà la mia riconoscenza. Se poi vorrà contattarmi e farmi sapere la sua impressione, allora avrò raggiunto il Nirvana. In ogni caso, ci tengo a dire che scrivo perché devo farlo e pubblico perché voglio farlo, essere letto è facoltativo… ma chi vuole può leggermi, questo è importante.

:: Hai qualcosa da aggiungere?

🎤 Sì. Auguro ogni bene a chi ha letto questa intervista fino a questo punto.

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