L’editore intervista l’autrice Mariella Bettarini,
In occasione della prossima uscita di “Haiku alfabetici” (4 marzo 2021)
In occasione della prossima uscita di “Haiku alfabetici” (4 marzo 2021)
Mariella Bettarini, hai esordito in poesia nel 1966 con un libro che ha avuto molto successo di critica, “Il pudore e l’effondersi”, pubblicato con Città di Vita di Firenze, un libro su cui si era pronunciato anche Mario Luzi, in questi termini: “… sono poesie, e sono per di più belle per quell’accento mosso, aderente, di verità vissuta – provata – nel raccoglimento; belle anche perché quella verità è giovane e si presenta come tale (rivelazione), con le movenze precise e nello stesso tempo incantate di quello stato, senza alzare la voce, senza profittare della sua autorità”. Negli anni successivi si esprimono sulla tua scrittura anche Dario Bellezza, Franco Fortini, Giuliano Manacorda, eccetera, tutti nomi della grande poesia italiana. A breve, il 4 marzo 2021, pubblicheremo il tuo “Haiku alfabetici”. Quanta strada fatta, quali riflessioni ci offri al riguardo?
Le riflessioni sono-sarebbero moltissime, ma basti dire che ancora – a tutt’oggi –, dopo più di un cinquantennio da quel mio primo piccolo libro di versi, il mio amore, il mio bisogno della poesia (ugualmente mia e altrui) non sono cambiati. È rimasto un certo “stupore” per la stima che questo mio lavoro in versi ha ricevuto. Ma poi so che – “da sempre” – anch’io ho avuto tantissima attenzione e amore per la poesia che mi veniva inviata sia da autori/autrici coetanei/coetanee, sia soprattutto dai più giovani.
Sono così nate – ormai tantissimi anni fa – sia la rivista “Salvo imprevisti” (poi divenuta “L’area di Broca”), sia la Gazebo Libri, che ha pubblicato (e sta ancora pubblicando) decine e decine di inediti di poesia e prosa.
Mariella Bettarini è un nome importante e meritatamente amato della poesia italiana del secondo Novecento, ma anche del nuovo millennio. Sulla tua poesia sono state discusse anche delle tesi di laurea; tuttavia, per le tue pubblicazioni hai sempre privilegiato la piccola editoria, a volte l’autopubblicazione nei tipi della casa editrice Gazebo che hai diretto tanti anni insieme a Gabriella Maleti e, dalla sua scomparsa, continui a dirigere. I tuoi lettori attendono una tua nuova pubblicazione da diversi anni. Cosa ti ha fatto decidere di tornare da loro, scegliendo questa volta la grande distribuzione libraria italiana?
La decisione è stata presa per la straordinaria proposta da parte di “Il ramo e la foglia Edizioni”. Il fatto che abbia sempre privilegiato la piccola editoria è certamente dipeso dalla difficoltà di pubblicare con i cosiddetti “grandi editori”, così come – dopo i primissimi anni di scrittura e qualche premio vinto – ho smesso di partecipare ai premi letterari. Ugualmente, come ho scritto sopra, questa mia attenzione alla poesia di altri/altre mi ha dato modo di conoscere, ad esempio, nel lontanissimo anno 1979, la meravigliosa Gabriella Maleti, che altrimenti non avrei conosciuto.
La poesia NON è potere. È amore, scambio, condivisione, “anema e core”, Spirito, Pensiero, Creatività e così via. NON potere.
I tuoi lettori, quelli che ti seguono fin dagli esordi o si sono aggiunti strada facendo, che novità troveranno in “Haiku alfabetici”? Vuoi accennarci qualcosa della nuova raccolta? Perché “Haiku alfabetici”? Cosa si cela dietro la scrittura rapida e concisa di un haiku?
La “novità” dell’uso degli haiku dipende soprattutto dal fatto che da anni e anni, ormai (prima per la scomparsa dell’amata mia madre Elda, nel 2003, poi per la perdita dell’amata Gabriella, nel 2016), ho incontrato più difficoltà nello scrivere in versi: dolore, una certa depressione, minore “libertà” mentale, più solitudine hanno in qualche modo danneggiato la mia poesia, così che ho trovato maggiori possibilità di espressione nei tre brevi versi dell’haiku ed anche maggiore facilità nello scrivere acrostici, che favoriscono la mia scrittura mediante le “obbligate” iniziali dei versi. Questo vale anche per le lettere dell’alfabeto, che “invogliano” (e suggeriscono) la poesia.
Adesso ti invitiamo a rivolgerti ai lettori che non ti conoscono, proviamo a invitarli alla lettura della tua nuova raccolta.
A dire la verità non è molto semplice farlo. Voglio dire che non è facile invitare qualcuno a leggere poesie… Anzitutto credo sia quasi indispensabile invitare lettori che abbiano letto, che leggano la poesia. Il che è assai diverso dal leggere prosa narrativa e critica, riviste, giornali, e così via.
Ad ogni modo, vorrei suggerire a chi non mi conosce di leggermi con totale libertà e “naturalezza”, tenendo conto forse più del “contenuto” di questi miei haiku piuttosto che della “forma”.
C’è un tipo di lettore che potrebbe essere particolarmente interessato a “Haiku alfabetici”? Tra l’altro è un libro arricchito da cinque disegni di Graziano Dei e dalla postfazione della professoressa Annamaria Vanalesti.
Credo che potrebbe essere una persona che di solito legge, che addirittura legge molto… Un lettore che abbia vivo interesse per la cultura, la conoscenza ed anche per le “immagini”: a parole e a disegni (le bellissime immagini di Graziano Dei) tenendo anche conto dell’ottima postfazione di Annamaria Vanalesti, che intensamente scrive riflessioni, note, suggerimenti a chi ha letto o leggerà questa mia raccolta.
Nella raccolta scrivi cinque haiku per ogni lettera dell’alfabeto alla quale associ una parola. Per la lettera A hai scelto la parola Animali, scrivi:
Da voi riprendo
dolcissimi animali
da voi riprendo
Vuoi commentarci questi versi alla luce dell’intera raccolta e in relazione alla tua vasta produzione letteraria?
La “ripresa” di cui parlo è il riprendere la scrittura in versi dopo tanto tempo. Ho scelto la parola “animali” perché in questi ultimi anni la mia solitudine è molto alleviata dalla presenza qui con me del meraviglioso cagnolone Tommy, che mi dà molta serenità e il cui affetto mi è davvero prezioso.
Questa scelta di associare una parola ad ogni lettera dell’alfabeto fa parte dell’idea di individuare un “tema”, un “argomento” per ogni lettera dell’alfabeto, inserendo anche le lettere dell’alfabeto non-italiano.
Luciano Caruso scriveva sul tuo lavoro in versi d’esordio: “Il lavoro della Bettarini, tra l’altro, ci appare molto scaltrito, frutto di un’attenzione anche per studi che in Italia non hanno mai avuto molta fortuna, come quelli psicologici e psicanalitici, come dimostra il suo insistere su concetti ed immagini chiaramente archetipiche, come l’acqua (…). Caratteristica, quella dello studio, che ti accompagna da sempre nella tua produzione in versi e che non riguarda solo l’ambito della psicologia e della psicoanalisi; nelle tue raccolte si nota una grande passione per la conoscenza e un preciso lavoro di documentazione, i tuoi testi non parlano soltanto al cuore ma anche all’intelligenza. Quindi poesia non solo come sensazione ed emozione, ma anche come ragionamento e analisi. È così anche per “Haiku alfabetici”?
Anzitutto, grazie di cuore per queste preziose domande e per quest’ultima in particolare, con l’ottima citazione di quanto scriveva Luciano Caruso.
Sì, credo che per quanto riguarda la mia poesia si possa dire che “da sempre” ho avuto una grande passione per la conoscenza, per l’approfondimento tramite letture non solo letterarie, ma anche naturalistiche, scientifiche, psicologiche e così via. Amo moltissimo la Natura e vorrei conoscere di più i suoi (e nostri) “misteri”, avere più precise conoscenze del Cosmo, della Creazione, e così via.
Credo che questo valga anche per gli “Haiku alfabetici”, che contengono termini (e dunque “temi”) assai vari e certamente non solo letterari.
Grazie Mariella. Ti leggeremo dunque, in libreria dal 4 marzo 2021.
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