🌱 In occasione della pubblicazione del libro di poesie di Manuel de Freitas, “Poco allegretto”, con testo portoghese a fronte (traduzione e introduzione di Roberto Maggiani), in libreria dal 18 novembre 2021, abbiamo intervistato per voi l’autore. Buona lettura.
🎤👇👀
Manuel de Freitas, poeta portoghese, classe 1972, saggista e traduttore. La tua prima raccolta di poesie è del 2000 a cui sono seguiti molti altri titoli. Come si è innescata la scintilla che ti ha portato a comporre versi? Ci racconti la strada fatta?
PT| Creio que comecei a escrever por desespero, vendo na poesia uma espécie de «suicídio diferido», como diria Cioran. Na verdade, tinha o meu primeiro livro de poemas pronto e selado em 1989, mas demorei onze anos até encontrar um editor que acreditasse nesse livro. Entretanto, fui escrevendo. Durante várias décadas, senti, para evocar o Rilke das “Cartas a um Jovem Poeta”, que não podia viver sem escrever. Neste momento, imagino-me perfeitamente a viver sem precisar de escrever.
IT| Credo di aver cominciato a scrivere per disperazione, vedendo nella poesia una sorta di «suicidio differito», come direbbe Cioran. In verità, avevo il mio primo libro di poesie pronto e sigillato nel 1989, ma mi ci sono voluti undici anni per trovare un editore che credesse in quel libro. Intanto, continuavo a scrivere. Per parecchi decenni, ho ritenuto, per evocare il Rilke delle “Lettere a un giovane poeta”, che non potevo vivere senza scrivere. In questo momento, mi immagino perfettamente a vivere senza necessità di scrivere.
In Italia il mondo della poesia è ostico, fatto di moltissimi poeti, di editori di ogni sorta e di critici ma di pochissimi lettori; tu sei anche curatore di alcune antologie: in Portogallo come va il mondo della poesia? Perché continuare a scrivere poesia nella società contemporanea?
PT| Também em Portugal reina uma enorme confusão, e assistimos até a um período histórico bastante inaudito, em que não surgem novos poetas que tenham uma força inequívoca. Mas as editoras continuam a publicar poesia, quase sempre muito má. Escrever poesia é um acto visceral, quando deveras acontece. Não precisa de razões, nem de um público ou sequer de um reconhecimento imediato. Basta pensarmos em Emily Dickinson.
IT| Anche in Portogallo regna un’enorme confusione, e assistiamo persino a un periodo storico senza precedenti, in cui non emergono nuovi poeti che abbiano una forza inequivocabile. Ma gli editori continuano a pubblicare poesie, quasi sempre pessime. Scrivere poesia è un atto viscerale, accade quando deve. Non hai bisogno di ragioni, né di un pubblico o anche di un riconoscimento immediato. Basta che pensiamo a Emily Dickinson.
Ogni poeta ha temi che lo assillano e che, nel tempo, danno forma e sostanza alla sua poetica: quali sono i tuoi temi?
PT| Os meus temas serão, talvez, demasiado óbvios. E muitos deles já não existem, como é o caso das tabernas. Outros serão temas perenes: o amor, a morte, a música. Mas o tema de um poema é, muitas vezes, secundário; creio que o principal é a intensidade emotiva que nos leva a escrever um poema, e essa tanto se pode dever a uma cantata de Bach como ao modo como um mendigo nos interpelou na rua.
IT| I miei temi sono, forse, troppo ovvi. E molti di loro non esistono più, come nel caso delle taverne. Altri sono temi perenni: l’amore, la morte, la musica. Ma il tema di una poesia è, molte volte, secondario; credo che quello principale è l’intensità emotiva che ci porta a scrivere una poesia, e questa può essere dovuta sia a una sonata di Bach come al modo in cui un mendicante ci interpella per strada.
Come avviene la tua scrittura in versi: Quando scrivi? Cosa ti spinge a farlo?
PT| Só escrevo quando não consigo mesmo evitar fazê-lo. Nunca «decidi» escrever um poema.
IT| Scrivo solo quando davvero non posso fare a meno di farlo. Mai «ho deciso» di scrivere una poesia.
Nel titolo “Poco allegretto”, confluiscono, tradotte in italiano con testo portoghese a fronte, circa quattordici anni di scrittura in versi: qual è il leitmotiv della raccolta, il filo d’oro che la cuce?
PT| Não sei; talvez a morte, a inevitável contemplação de um rosto que vai envelhecendo e com o qual convivo todos os dias. Mas também alguns cenários e pessoas que, fatalmente, atravessam a minha vida e a minha escrita.
IT| Non lo so; forse la morte, l’inevitabile contemplazione di un volto che invecchia e con il quale convivo tutti i giorni. Ma anche alcuni scenari e persone che, fatalmente, attraversano la mia vita e la mia scrittura.
Nel libro troviamo, tra gli altri, questi versi che sono parte di una poesia più ampia:
Un mio amico mi ha detto di non
mettere mai gabbiani in una poesia.
Il che sarebbe facile in qualsiasi altra città,
dove il rumore del loro volo non accompagnasse
così da vicino la mia insonnia, la vaga
irrequietezza del tuo corpo addormentato.
Hai inserito un elemento rappresentativo di tanta poesia dilettantistica ed estemporanea, il gabbiano, ma senza scadere nel dilettantismo o nell’estemporaneo. Nelle tue poesie c’è la tua vita quotidiana, fatta di esperienze personali, di relazioni e di ricordi: qual è il segreto per inserire il quotidiano in una poesia senza risultare banali?
PT| Na verdade, não me compete a mim responder, mas sim ao leitor. Eu falo, muitas vezes, de coisas banais, corriqueiras, quotidianas. Se o poema, partindo desse lastro pobre, conseguer ser um poema, o mérito é unicamente das palavras. A haver um «segredo» (e não penso apenas na minha poesia), eu talvez lhe chamasse «autenticidade».
IT| In verità, non spetta a me rispondere, bensì al lettore. Parlo spesso di cose banali, ordinarie, quotidiane. Se la poesia, partendo da questa povera zavorra, può conseguire di essere una poesia, il merito è unicamente delle parole. Se ci fosse un «segreto» (e non penso solo alla mia poesia), lo chiamerei «autenticità».
C’è qualcosa che, come persona o come scrittore, ti lega all’Italia?
PT| A verdade é que nunca fui a Itália, embora os filmes e a pintura sempre me tenham feito sentir próximo desse país. E foram e são importantes as cumplicidades musicais e literárias que fui estabelecendo com Itália: Claudio Monteverdi, Arcangelo Corelli, Antonio Caldara, Antonio Vivaldi, Giacomo Leopardi, Antonia Pozzi, Cesare Pavese, Sandro Penna, Pier Paolo Pasolini, entre muitos outros.
IT| La verità è che non sono mai stato in Italia, anche se i film e la pittura mi hanno sempre fatto sentire vicino a questo paese. E sono stati e sono importanti le complicità musicali e letterarie che ho stabilito con l’Italia: Claudio Monteverdi, Arcangelo Corelli, Antonio Caldara, Antonio Vivaldi, Giacomo Leopardi, Antonia Pozzi, Cesare Pavese, Sandro Penna, Pier Paolo Pasolini, tra molti altri.
C’è un tipo di lettore che potrebbe essere particolarmente interessato alla tua raccolta poetica “Poco allegretto”?
PT| Desconheço por completo qual possa ser esse «tipo de leitor». Talvez alguém atento a um certo desconforto, mas que não negue inteiramente a alegria.
IT| Non so affatto quale possa essere questo «tipo di lettore». Forse qualcuno attento a un certo disagio, ma che non neghi del tutto la gioia.
Grazie Manuel.
🖋 visita la pagina di Manuel de Freitas
Notizie » L’editore intervista l’autore: Manuel de Freitas
Intervista [Autore] 16/11/2021 12:00:00