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Notizie » Il giorno sulla foglia: Introduzione di Mariella Bettarini

Proposta di lettura [Libri] 24/06/2023 12:00:00

Proponiamo qui l’introduzione di Mariella Bettarini al libro di Gabriella Maleti, “Il giorno sulla foglia”:

«Avvicinarsi, partecipare, leggere, condividere i testi poetici della (ahinoi) perduta Gabriella (Maleti) è sempre un vero e proprio “evento”. Scusate se mi esprimo così, e spero di non disturbare troppo la sensibilità di chi mi legge. Parlo di “evento” perché veramente leggere i testi (in questo caso poetici, ma anche quelli narrativi) della immensa Gabriella è sicura fonte di grandissima emozione, condivisione ed anche “sorpresa”, meraviglia, stupore, e così via…
A partire dal suo primo libro di versi (Famiglia contadina, uscito nel davvero lontano 1977, inviatomi da un sobborgo di Milano, dove allora Gabriella abitava), sono stati ben undici i suoi libri di poesia usciti fino alla sua dolorosissima scomparsa, il giorno di Pasqua del 2016. L’ultimo pubblicato è stato Prima o poi, edito da Gazebo e datato 2014.
A questo punto non è semplice dar conto degli stupendi testi poetici editi e inediti (questi ultimi stampati qui per la prima volta) della grande Voce di Gabriella. Ad esempio versi come questi: “Scrivere quanto si è dovuto vivere?/ Vivere per scrivere?/ E l’uno è materia dell’altro/ o lo scrivere induce a vivere?” (da Fotografia, Gazebo, 1999). E ancora: “Meglio qui, sacrificato?/ Muto? Bosco?/ Qui nel bosco muto.” (da Parola e silenzio, Gazebo, 2004), e così via, così via… per arrivare ai meravigliosi INEDITI del 2014, ritrovati quasi casualmente tra i suoi molti materiali.
Nei testi da me sopra citati si notano le moltissime domande, domande (rivolte anche a se stessa), e questo avviene pure nei testi sinora inediti: trenta poesie dal titolo Il bosco, come, ad esempio, nella poesia numero 13: “Perché vado nel bosco con l’altra me?/ Sola con me e il bosco?/ Perché non so chi sono?” E ancora, nella poesia numero 22: “Ci domandiamo perché quella permanenza nel/ bosco. Cosa cercavamo? Che pensavamo di trovare?/ ‘Funghi o noi stessi?’, chiede la voce./ ‘Forse ci siamo persi!’, rispondiamo.”
Ah, questi testi poetici di Gabriella (editi e inediti) ci danno un’immagine davvero unica, straordinaria della sua persona, della sua multipla creatività (era anche narratrice, straordinaria fotografa e autrice di ben ventisette video). Si leggano ancora questi versi, tratti da Prima o poi: “Giro nel piccolo cortile,/ raccatto foglie, campi,/ è il meglio della mia vita.”
Scusandomi per la brevità di questa mia nota introduttiva, auguro davvero a voi tutte/tutti un’ottima lettura della Voce poetica di Gabriella, certamente tra le migliori, più intense della poesia italiana della fine del Novecento e del nuovo Millennio.
Da parte dell’amata Gabriella ringrazio lettrici e lettori per l’attenzione e l’interesse e, in primis, ringrazio gli straordinari Editori Roberto Maggiani e Giuliano Brenna, i quali hanno proposto a Marta Moretti la magnifica Postfazione, frutto della sua tesi di laurea dedicata, appunto, a Gabriella: una tesi più che “meritata”.»


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