«Questo libro vuole essere anzitutto la testimonianza di un cinquantennale impegno, umile e costante, vòlto a dare dignità letteraria ad alcune istanze provenienti dal mondo queer.
Perché, negli anni della mia formazione, quelli come me, a destra venivano considerati degli sporcaccioni, al centro dei peccatori, a sinistra una degenerazione borghese. Non era così, naturalmente: la classe operaia, di quelli come me, ne contava tanti quanti le altre classi sociali, solo che stavano nel closet... 👇👀»
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Il posto delle parole: Aureole e tigri dal mondo queer
Intervista [Libri] 09/12/2025 18:41:29
